L’hotel scopre l’arte il nuovo Centrale diventa una galleria

Lo storico albergo del Corso ospiterà le opere di 27 artisti Le mostre sono allestite nei corridoi e nelle camere da letto

 
OLBIA. Aggiungere alla voce “hotel” la definizione di “galleria d’arte”: è l’idea dell’hotel Centrale di Olbia, dove sabato 5 marzo si inaugura una mostra collettiva e si dà il via a una nuova visione degli spazi. Tutto diventa superficie dove esporre opere, rivolte non solo agli ospiti della struttura – questo l’aspetto originale – ma a chiunque. Tutti i giorni.

La proposta artistica. L’esposizione, dal titolo “Us praticamente noi”, coinvolge ventisette artisti, molti dei quali locali, uniti dalle arti visive. La pittura, la fotografia, l’installazione. Tra loro, anche due giovanissimi studenti del liceo artistico De André di appena 15 e 17 anni. Ognuno ha avuto a disposizione un’area da riempire secondo il proprio gusto, le diciannove camere della struttura sono diventate tematiche, i corridoi tra i tre piani ora sono pieni di cornici e non solo, la sala delle colazioni ospita diversi lavori in dialogo tra loro. Rispetto alle gallerie convenzionali una differenza è netta e voluta. Non c'è nessuna targhetta descrittiva, nessun titolo di opera, figurarsi le biografie sugli autori. Sulle pareti e sulle porte, poco sotto il numero della stanza, appena il nome – o lo pseudonimo – degli artisti e basta. Sulla scrivania di ogni camera, poi, un diario aperto, poche pagine iniziali scritte a penna dall’artista di turno che invita a dialogare a distanza con le riflessioni scaturite dalle sue creazioni. Un modo per traghettare la concezione di esposizione artistica verso quella di performance tra autore e spettatore.
 

Noi. Il coordinamento è quasi tutto al femminile. L’hotel Centrale è stato rilevato lo scorso maggio da Mirella Falchi e Claudia Desole. L’ideatrice e la curatrice della mostra è Seb Falchi, fotografa e art visual manager, stabilitasi negli Stati Uniti ma per l'occasione rientrata nell’isola. «Mi piaceva l’idea che dell’artista ci fosse solo la sua traccia e il suo nome, nient’altro. “Us, praticamente Noi” vuol dire questo. Nomi nudi di ogni fregio ed etichetta – spiega la direttrice artistica –. Senza filtri e mediazioni, invito l’ospite ad assumere l’inusuale ruolo di critico d’arte. È un mio forte desiderio ridare a tutti, chi sa di arte e chi non sa, lo stesso diritto a libero pensiero ed espressione».

Aperta al pubblico. Chi non alloggia nella struttura ma ci arriva da appassionato o curioso, fa doppiamente parte del progetto («che penso come format da replicare anche oltreoceano, why not?») perché si punta forte sulla componente del passaparola: «Per riesumare il desiderio della curiosità in un’era tecnologico-mediatica dove tutti sappiamo tutto ciò che accade, ho chiesto ai miei artisti di non divulgare il contenuto delle opere esposte, ritengo sia giusto che il visitatore venga qui a godersi la sorpresa e, se vorrà, parlare di US e ripescare il valore del word of mouth, il passaparola». L’esposizione artistica all’interno dell’hotel al corso Umberto 85 apre sabato e rimarrà visitabile per un anno intero, gratuitamente, tutti i giorni dalle 14.30 alle 16.30.

Gli artisti. Questi gli artisti che espongono all'hotel Centrale: Naser Bayat (Afghanistan), Giusy Calia, Michela Capra, Fabio Coronas, Domenico M. Cortese, Nietta Condemi De Felice, D’E, Vittorio Derosas (unica esposizione postuma), Seb Falchi, Renato Figari, Gigliola Lai, Oscar Lecca, Giulia Pompitta, Laura Mascia, Rosetta Murru, Andrea Mignogna, Luka Mura, No Name (artista anonimo), Irene Piccinnu, Raffaele Pikereddu, Giampiero Pileri, Pina Piras, Valerio Pisano, Rosmunda, Lorella Salvagli, Marcello Scalas, Monika Takacs (Ungheria), Magda Ticca.

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