La Bic Create di Parigi premia l’arte di Valerio Pisano: penne disegnate con penne, senza compromessi

 

Federico Conti 16 Aprile 2025

 

Valerio Pisano e il bronzetto gigante (a forma di Bic) nel bosco di Lanusei

 

La sua ossessione per la penna Bic è stata riconosciuta dalla Bic Create di Parigi: Valerio Pisano, 56 anni, di Lanusei, un amore nato nei banchi di scuola quando sentiva il bisogno di estraniarsi e disegnava per esprimere la sua creatività.

Quando e come hai cominciato a utilizzare la penna Bic come strumento artistico? È stato un caso o una scelta consapevole fin dall’inizio?

La mia predilezione per la penna Bic è nata in modo naturale durante la mia crescita. Ho sempre preferito questa penna a qualsiasi altro strumento, sentendo il desiderio di trasferire le mie emozioni sulla carta con la Bic. Nel 2011, durante un trasloco, ho ritrovato un album delle scuole elementari in cui avevo disegnato due penne autoritratte. Ho realizzato che, senza saperlo, avevo già trovato la risposta da bambino, ed è stato un momento di grande scoperta.

Come nasce una tua opera? Parti da un’idea precisa o ti lasci guidare dall’istinto?

Dipende da vari fattori, a volte parto da un’idea precisa, altre volte sono ispirato da stimoli esterni. Tuttavia, preferisco restare libero seguendo l’istinto e l’improvvisazione; la libertà di creare è per me fondamentale: Voglio essere libero di esprimermi senza vincoli.

Quanto tempo richiede, in media, la realizzazione di una tua opera? C’è un processo tecnico particolare dietro ogni pezzo?

Dipende dal progetto, il bronzetto gigante ha richiesto un lavoro lungo e articolato. Quando invece lavoro su un disegno, vado direttamente con la penna, senza fare alcuna progettazione preliminare.

Ti capita mai di essere in crisi creativa? Se sì, cosa fai per trovare l’ispirazione?

Mi capita spesso dopo le esposizioni, dopo aver ritirato tutto mi ritrovo in un vuoto creativo; inizialmente mi infastidiva, ma ora ho capito che è una fase ciclica che passa. Per trovare ispirazione, resto aperto a ciò che arriva in modo casuale, pronto a captare segnali e ispirazioni.

Se dovessi descrivere la tua arte in tre parole, quali sceglieresti e perché?

Ribellione, libertà, ed espressione senza limiti. La mia arte è sempre andata controcorrente, e pur avendo ricevuto consigli di avere uno stile riconoscibile, ho sempre visto questa richiesta come una limitazione, l’unica riconoscibilità che ho è legata alle penne, motivo per cui mi chiamano Mister Bic.

 

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