Francesco Manca
Racconta di aver cominciato a disegnare «circa dieci minuti dopo la prima poppata». Un piccolo vezzo per Valerio Pisano, pittore, disegnatore, grafico, con una passione quasi maniacale per le penne a sfera, strumento di lavoro assurto a vera e propria icona della sua arte. Tanto da farla diventare oggetto di una serie infinita di opere che giocano con i generi e le tecniche.
Pisano ha l'arte nel sangue, un'urgenza espressiva che si manifesta in molti modi: dalle opere in cui prevale l’aspetto puramente grafico a quelle in cui si manifesta il suo gusto per la parodia, spesso irriverente, come nel caso della Sindone, una stampa di quattro metri in cui a impressionare il sudario è la sagoma inconfondibile della penna a sfera dal caratteristico tappo di plastica.
Ma nel curriculum dell’artista di Lanusei ci sono anche opere più liriche, come le coloratissime rose dipinte in grandi dimensioni, o opere più legate all’astrattismo. L’amore per il paradosso gli ha fatto creare oggetti il cui uso viene reinventato a partire da “Profumo di ringhiera” e come nel “Progetto orione” ancora in cantiere e visibile per pochi.
Sul suo sito, www.valeriopisano.it, sono riportate, insieme ai cenni biografici, le immagini delle sue opere: da quelle realizzate a penna biro, nelle quali dimostra un gusto e una perfezione tecnica invidiabili, alle opere più grandi realizzate a olio, dove il colore compatto pervade la tela e ha quasi il sopravvento sulla forma, per finire con i più tradizionali ritratti a matita e olio.
Pisano ha iniziato ad esprimersi con il disegno a penna biro all'età di 13 anni, durante le ore di lezione alle scuole medie: «Era l'unico modo - racconta - per disegnare senza farsi notare nei momenti di noia, in genere cinque ore al giorno». E la penna biro è diventata una compagna di vita, tanto che da semplice strumento è diventata l’oggetto stesso dei suoi lavori, pura e semplice o rivisitata in molti modi diversi e fantasiosi. Insomma, la penna disegnata con la penna, una sorta di autoritratto dello strumento di scrittura più usato nel mondo, quasi un’icona del ventesimo secolo.